La startup che rivoluziona lo storytelling dell’ortofrutta

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Limoniamo a San Valentino e mettiamo la cravatta ai broccoli per la Festa del papà. È Citrus, il piccolo miracolo italiano che ha reso “sexy” l’ortofrutta. Marianna Palella e sua madre, Paola Pappalardo, erano rimaste incastrate nella crisi del 2008, che ha portato alla chiusura l’azienda d’ortofrutta di famiglia. Madre e figlia si domandano come si potesse invertire quella guerra tra poveri che stava affossando il settore facendo perdere proprio tutti, con una gara al ribasso dei prezzi che danneggiava qualità, salute, lavoratori – soprattutto al già depresso sud Italia – e non da ultimo danneggiava ambiente e sostenibilità.

Arrivata dalla Sicilia in Emilia Romagna, Marianna ha unito le sue conoscenze in comunicazione all’esperienza sul campo della mamma, e insieme hanno pensato: «Che frutta e verdura facciano bene lo sanno tutti, ma come convincere le persone che si tratta di qualcosa in più? Prendi il bergamotto, un agrume trascurato, quasi scomparso», mi racconta Marianna a sei anni di distanza, ora che la sua azienda fattura 6 milioni di euro l’anno. «Ci sono ricerche che ne dimostrano il valore nell’abbassare i trigliceridi e il colesterolo “cattivo” anche del 20%: meglio dei farmaci, ma senza effetti collaterali. Abbiamo provato a presentarlo ma abbiamo scoperto che, anche su questo, non siamo molto inclusivi: per il suo aspetto (che da verde vira al giallo ed è talmente ricco di oli nella buccia che quando confezionato, nello sbattere, li sprigiona nella forma di macchioline marroni) non piaceva. Non demordiamo, io e la mamma andiamo in centri di ricerca e scopriamo nuove evidenze a sostegno del valore di questo frutto. Intervistiamo i ricercatori che esaltano il valore immenso del bergamotto e lo diffondiamo attraverso il nostro “artigianale” ufficio stampa. Inizia così la domanda e gli unici a commercializzarlo eravamo noi. Entriamo nei supermercati e Il Sole 24 Ore ci dedica un articolo che spiega che, a seguito del nostro lavoro, la produzione di bergamotto in Calabria era aumentata del 30% l’anno, proprio in una regione che più di altre ne aveva bisogno».
Appena battezzata ufficialmente società benefit, anche a livello di statuto, Citrus si impegna nell’approcciarsi positivamente all’ambiente e al sociale: tra le altre cose, l’azienda devolve una parte dei suoi ricavati a finanziare lo studio di giovani ricercatori della Fondazione Umberto Veronesi, 44 finora, per un totale di 1,3 milioni donati. Nel 2022, poi, ha fatto il suo primo bilancio di sostenibilità, anche se non sarebbe tenuta a farlo (non è quotata in Borsa), per studiarsi e capire i propri limiti («Abbiamo capito, per esempio, che dobbiamo essere più bravi a documentare le cose che facciamo, come rilasciare un report per la formazione in azienda»). Sempre di recente, Citrus ha tagliato il nastro in Italia come prima azienda che utilizza una pellicola compostabile – e non in plastica – per allungare la vita nello scaffale ai suoi broccoli. «Scegliamo sempre packaging monomateriali, che facilitano e non di poco la raccolta differenziata. Ma questa svolta del film compostabile ci rende particolarmente orgogliosi proprio per il primato italiano, e forse europeo, ma soprattutto perché allunga la vita della verdura fino a 20 giorni, e in modo sostenibile. È stato complesso da introdurre, ma è stato un pieno successo”.

Pluripremiata, Marianna annovera tra gli ultimi successi il Premio GammaDonna 2021 per l’imprenditoria innovativa al femminile, dopo esser stata inserita da Forbes nelle 100 under 30 (Marianna ha oggi 29 anni) più influenti d’Italia: «Sono orgogliosa di aver portato l’ortofrutta su questo podio! La cosa più bella è riuscire in questo settore, che ha tanto da raccontare ma spesso resta autoreferenziale. A momenti partirà il “Broccolo incravattato” dalla stilista Marinella, l’eleganza italiana impegnata per una buona causa: l’importanza della prevenzione già dalla tavola. Il progetto si chiama “Papà non fare il broccolo” e promuove una raccolta fondi sempre per la Fondazione Veronesi. Dialoghiamo anche con il cinema: abbiamo preso in prestito tutta la famiglia Addams per comunicare – anche ai bimbi – che è giusto accogliere tradizioni nuove, come Halloween, ma le zucche non intagliamole, cuciniamole! Questo progetto si serve della magia della zucca mantovana che puoi mettere intera in forno, picciolo compreso, ed è buona da morire! Ancora, diffondiamo la cultura dei nuovi snack: carotine a merenda, per esempio. L’innovazione, in questo senso, è dare valore nuovo a tutto quello che, da sempre, può offrire la frutta e verdura italiana”. Con una comunicazione diversa, ironica e coinvolgente a 360 gradi, Citrus ha iniziato a vendere frutta e verdura in modo nuovo. Tra i frutti dimenticati o poco conosciuti da valorizzare c’è il limone, “che in pochi sanno è una pianta generosa, che dà ben tre fioriture e dunque tre raccolti l’anno. Ma l’ultimo, il verdello, era sparito, perché piccolo e verde. Si preferiva un prodotto fuori stagione – il limone argentino, 28 giorni di nave per poi stazionare in cella e giungere nei negozi inevitabilmente trattato in superficie – mentre nel frattempo i nostri agricoltori facevano marcire il verdello sulla pianta. Un peccato! È verde non perché acerbo, ma perché in estate fa caldo sia di giorno che di notte, e quindi manca lo sbalzo termico che lo colora. Lo abbiamo raccontato, lo abbiamo prodotto, e così, anche in estate e in autunno abbiamo reso disponibile il limone italiano. Citrus è partito proprio con il verdello, a marzo di 6 anni fa, e abbiamo fatturato 2 milioni di euro in sei mesi». Seguendo lo stesso principio salutista, Citrus vende erbe aromatiche per ridurre il consumo di sale, promuove uno stile alimentare vicino alla dieta vegetariana, che utilizza le proteine dei legumi e tutto il bello dei cereali. «Altra magia quella dello zenzero. Se parliamo di sostenibilità, serviva un prodotto – ormai diffuso in tutte le cucine italiane – che avesse una filiera italiana, per commercializzarlo anche fresco. Lo vendiamo essiccato, macinato, da usare nelle vellutate e nei risotti, ma anche fresco con tutto il verde che ha per natura, e che lo fa bello come un mazzo di fiori».

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